La tua voce graffiante Sprofonda in me, lontano Dal mio corpo, da quel che sono. La tua voce sporca Imperfetta, mi risveglia M’innamora di qualcosa Lontano da tutto Dalla carne, dalla gioia. Mi bagna Nel fiume della conoscenza E poi m’asciuga Mi consola Mi calma.
Il tuo picchiarmi in testa Mi fa piccola, piccola E poi infinita. Mi solleva e mi lascia cadere. È l’imperfezione che s’ama. La tua voce rauca, incomprensibile Mi parla sottovoce all’orecchio Per rendere sopportabile Il nero di queste lettere Per muovere la mia coscienza Così pigra sopra i sogni. Che tu sia angelico o demoniaco Continua a cantare Come se ci potessimo salvare Dalle parole sconsiderate, Dai silenzi senza ragione. Continua a cantare E a picchiarmi in testa E non lavare mai La tua voce.
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