Siedo a un palmo da terra Su un gradino grigio Che ricorda il marmo E ti guardo negli occhi. Vorrei chiederti dove senti Quel che provi.
Stendo le gambe Verso il soffitto Per farle più leggere E ti parlo dei miei sogni. Potrei volare Me ne accorgo Quando col pensiero giungo Al loro avverarsi E agrodolci stelle Risalgono e si spandono Penetrandomi il petto.
Ma ci vuole coraggio Il coraggio di un raggio Di un raggio di sole.
Chi assaggia il mare Non vede le pozze Nella foresta …
… C’è una grande festa Attorniata da giostre Mostruose, tanto chiassose Da bucare i timpani Baracconi e burattinai … Li osservo già lontani.
Mi avvicino come un gatto Ruffiano e caldo Per posarmi sulle tue labbra. Ti chiedo il silenzio E torno sul mio gradino di marmo.
Vorrei cantarti la canzone Che svela i segreti d’alcova Come il sottile sussurro Dell’arco che la evocava. So che somiglia alla tua Come il miraggio Di due pellegrini Dalla parte opposta del deserto.
La gioia è quel miraggio Creato dai nostri sguardi Come un bacio fine a se stesso.
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